Palinuro nel mito era il nocchiero di Enea che Virgilio nel quinto e sesto libro dell’Eneide racconta essere caduto in mare, sorpreso dal dio Sonno durante il viaggio che portava verso occidente il loro gruppo di troiani superstiti dalla distruzione della città, toccando terra su questa costa. Qui sarebbe stato trucidato dalla gente del posto, che gli avrebbe dedicato in séguito un cenotafio su cui avrebbe versato le offerte funebri.
Il poeta latino in realtà utilizzò il toponimo greco, che indica un ‘luogo dove gira, o muta il vento’, per creare uno dei personaggi piú affascinanti della sua opera.