
sede
Centro studi e ricerche della biodiversità – PNCVA
Località Montisani- Vallo della Lucania (Sa)
Punto informativo Cammino di San Nilo
Via Roma – Rofrano (Sa)
contatti
info@camminibizantini.com
ass.gazania@gmail.com
PEC: gazania@pec.it
La quarta tappa sul Cammino di San Nilo ha una lunghezza di 9 km e il percorso parte dal borgo di Morigerati per arrivare al centro di Caselle in Pittari. Si inizia con un percorso in discesa di 1km che porta all’Oasi WWF, per poi risalire verso la grotta di San Michele con un dislivello in ascesa di circa 600 m. Lo scenario che si apre ai viaggiatori dall’alto del Monte Pittari è semplicemente fantastico e suggestiva diventa la visita alla grotta di San Michele.
Per chi pernotta nella frazione di Sicilì, c’è un’alternativa al percorso storico di San Michele, che attraversa il centro abitato e parte dalla Chiesa della Madonna dei Martiri. Anche questo è un sentiero storico che i pellegrini facevano per raggiungere l’Eremo di san Michele.
È sempre possibile percorrere il Cammino di San Nilo in autonomia, scaricando le tracce GPX e aiutandosi con la segnaletica e le indicazioni dei residenti.
Tuttavia, l’esperienza è più significativa se vissuta in compagnia e con l’accompagnamento di una guida specializzata. Per questo organizziamo dei viaggi organizzati per piccoli gruppi, nei periodi dell’anno più belli per camminare.
Nel centro di Caselle in Pittari c’è una Banca con servizio di Bancomat, nei pressi del Municipio. Vi è anche un ufficio Postale con servizio di Postamat e diversi negozi di generi alimentari.
Si presenta con un maestoso ingresso alto circa 25 metri e largo 12, raggiungibile grazie a un sentiero che conduce nell’alveo del fiume, incassato fra alte pareti calcaree, oltre il quale le acque spariscono nell’orrido, per poi riemergere, dopo un tratto sotterraneo di quasi 4 km in linea d’aria e un dislivello di circa 100 metri, nella «Risorgenza del Bussento» (‘risorgiva’), nei pressi dell’abitato di Morigerati.
Tali caratteristiche lo rendono uno dei fenomeni di maggior interesse speleologico a livello nazionale.
È uno dei luoghi più suggestivi di tutto il cammino. L’energia che sprigiona è la medesima che portò i monaci italogreci a scegliere questo posto ricco di antri come «deserto verticale» attestata già prima dell’anno mille.
Spettacolare è anche il panorama che domina tutto il Cilento meridionale.
La parete a strapiombo alta circa 100 metri, che domina l’inghiottitoio, è nota come «La Rupe».
L’area archeologica di Laurelli rappresenta una significativa testimonianza delle popolazioni e dei traffici che si sono avvicendati nelle vallate cilentane in epoca arcaica. Sul vasto pianoro, lambito da due torrenti, sono stati ritrovati resti di un insediamento magnogreco e lucano.
Rappresenta un’«enciclopedia» dei saperi tradizionali si manifestano con la loro essenzialità e si riaffermano con orgoglio, diventando motivo di incontro e di allegria ma anche e soprattutto vanto per chi fino a ieri ne aveva vergogna o ne aveva dimenticato la memoria.
È un bacino artificiale creato nel 1958 con lo sbarramento delle acque del Bussento per la produzione di energia elettrica. Dal centro storico di Caselle lo si può raggiungere a piedi, e qui si ha la possibilità di fare bird-watching.
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Centro studi e ricerche della biodiversità – PNCVA
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